Se si sale il colle di Orte si giunge nella bella piazza Della Libertà, il salotto buono degli ortani, se ci si arriva poi in un giorno di festa si può sentire anche un buon odore di dolci uscire dalle finestre che affacciano sui deliziosi vicoli, dolci casalinghi, dolci la cui ricetta è gelosamente custodita nei quaderni riposti nelle credenze delle brave massaie del luogo.

Un dolce che non manca mai sulle tavole imbandite è il “carciofo ortano” , sì proprio il carciofo! nome che in altri luoghi designa solo una qualità di ortaggio, e come direbbero i più colti in materia, una pianta della famiglia delle Asteracea, ad Orte esso è prima di tutto un dolce.

Nel quadernino tutto sgualcito della Sora Triestina, ortana da sempre, sotto la scritta incerta, di chi ha solo frequentato la seconda elementare, “Carciofo” si leggono i seguenti ingredienti per la pasta:

4 uova intere di quelle grandi
150 grammi di burro, quello buono
1 bicchiere bello colmo di latte, meglio se intero
1 vanillina, se si ha la bacca è sicuramente meglio.
800/850 grammi di farina
15 grammi di lievito di birra (deve lievitare bene!)

Per il ripieno – la Sora Triestina scrive “Per il dentro”-

300 grammi di zucchero
200 grammi di burro
200 grammi di cioccolato fondente
canditi (se ti piacciono)

Finitura

2 bicchieri di latte
ciliegine candite
Alchermes

impasta il tutto, fai lievitare, poi forma delle belle strisce di pasta lievita e ponici dentro il burro a pomata, il cioccolato e i canditi, arrotola le strisce per benino poi forma il “Carciofo”, inforna il tutto e prima che l’odore si sparga per la tua cucina apri il forno mettici tanto latte mischiato con un po’ di zucchero e l’Alchermes, che a Orte si chiama rigorosamente “Archemus” poi rinforna per qualche minuto.

Da qualche anno a questa parte si tiene in concomitanza con la festa della Contrada San Sebastiano, una disfida tra le più brave “Carciofaie” ortane. La sfida è molto sentita e tutte si impegnano a mettere poi sul tavolo dei giurati il più buono, ma anche il più bel carciofo che memoria d’uomo mai rimembri.

Se passate per Orte, salite il colle, e seguite l’odore, ci sarà certamente una casa con le finestre aperte con un bel dolce carciofo su un piatto.

la foto è tratta dal sito www.zzzing.it

Anonimo

Scritto da:

Nadia Proietti

Salve, il mio professore di storia ripeteva sempre che lo storico studia i documenti, senza interpretare
e senza romanzare, ecco come mi comporto io: prendo i fatti storici, spesso dai documenti, aggiungo
dei personaggi, una storia verosimile e voilà ecco come nasce ogni mio racconto.
Chi sono? Mi chiamo Nadia sono laureata con lode in Filologia Moderna, ho all'attivo un Master in materie letterarie, un Corso di Alta Formazione in Storytelling, docente di lettere precario. Oltre ai titoli sono madre di due figli, appassionata di storia moderna in particolare in storia dell'Europa
dell'Est, pessima casalinga, ma buona padrona di casa.