Vi siete mai chiesti perché sulla bocca dell’Orco sia incisa questa frase? Cosa vuol dire? Non è un po’ deresponsabilizzante questa affermazione? Ci dobbiamo liberare dalle riflessioni, dalle idee? Smettere di pensare ci restituirebbe la libertà… ma non è proprio la capacità di cogitare ciò che ci rende esseri umani? Non so, però non credo che quell’incisione sia un incitamento alla superficialità.

Al Parco dei Mostri di Bomarzo le nostre paure diventano tangibili sotto forma di balzane opere d’arte; sin dalla sua inaugurazione nel 1547 una moltitudine di storici e filologi ha provato a dare un’interpretazione omogenea alla miriade di simboli sparsi per il labirinto che è il Parco ma i misteri rimangono tali tanto che è sempre stato impossibile realizzare un vero e proprio schema interpretativo.

Forse la spiegazione che cerchiamo è la più banale e quindi non ci lascia soddisfatti: “sol per sfogare il core”. Arte per l’arte.

Io credo che “ogni pensiero vola” significhi che quando varchi la bocca spalancata dell’Orco, immagine terrorifica fin da bambini, tu fattualmente stai entrando nelle tue paure; ti avvii coscientemente ad incontrarle e solo tramite lo scontro diretto sarà possibile sconfiggerle. Le fauci dell’Orco di Bomarzo rappresentano le ansie, le aspettative, le inquietudini del nostro vivere. Se riusciamo ad affrontarle vedremo che ogni pensiero volerà… e lo farà cosicché saremo liberi di volare anche noi.

La foto è di Francesco Milioni dal suo account Instagram @francesco_milioni

Anonimo

Scritto da:

Viola Vagnoni

Nella vita vorrei fare tre cose: dormire, mangiare e vedere/leggere fiction.
Se però mi trovate qui vuol dire che ne ho aggiunta una quarta ovverosia scrivicchiare.
Mi pare lapalissiano che non volevo farlo ma la vita è per la maggior parte composta da cose che non si vogliono fare.
Ci sono poi state anche altre aggiunte fastidiose alla sacra triade: una laurea in filologia moderna, un lavoro a tempo pieno, una casa da gestire (male), la fantasticheria buffa di voler fare la professorona.
Ma chi me lo fa fare di alzarmi la mattina, guardate.