La vigilia di Natale andavamo a casa della nonna, un appartamento in cima ad un vecchio palazzo in via dell’Orologio Vecchio. Eravamo per le scale e già sentivamo l’aroma dei manicaretti che cucinava dalla mattina: il baccalà col pomodoretto, il capitone al profumo di lauro, il sughetto alle alici con cui avrebbe condito gli spaghetti. I maccheroni con le noci però, li aveva preparati il giorno prima.

Ricordo che per anni ho storto il naso all’idea di una pastasciutta dolce, e che la prima volta che l’assaggiai fu per me una sorta di esperimento scientifico in punta di lingua, pronta a risputare tutto con l’aria trionfante di chi aveva avuto ragione a diffidarne. Intanto però mi piaceva assistere ai preparativi che coinvolgevano le donne di casa.

Si spaccavano i gusci delle noci, e siccome ne servivano parecchie, per evitare di perdere troppo tempo si mettevano in un bacile capiente coperto da un canovaccio, e si schiacciavano tutte insieme. Le noci venivano sbollentate per poi togliere la pellicina amara, e messe ad asciugare quiete nel forno. Nel frattempo si preparava il condimento: lo zucchero, la cannella, il cioccolato fondente comprato a etti dal pizzicagnolo e tritato finemente. Poi si spezzettavano le noci e si univa il tutto, a formare una polverina magica. Intanto la nonna aveva buttato giù le fettuccine e il nonno, rimasto senza denti per l’età, si metteva a guardia della pentola e protestava se lei scolava la pasta troppo al dente.


Quando tutti gli ingredienti erano pronti, la nonna prendeva la scodella bella di porcellana dalla credenza e ci metteva un po’ di pasta, ci spolverava su una dose generosa di condimento, poi ci sistemava sopra un altro strato di pasta e proseguiva con la procedura, compattando gli strati con un cucchiaio e riponendo poi il dolce in frigo, che sarebbe stato tirato fuori il pomeriggio del 24. Come ogni anno, a questo punto scuotevo la testa ridendo e tornavo a giocare.

Ma finalmente una Vigilia trovai in me un insospettato coraggio, e anche per far contenta la nonna, finalmente mangiai i maccheroni con le noci… Che m’ero persa fino a quel momento! Una delizia dolce e granulosa di zucchero, amarognola di noci, aromatica di cannella… meravigliosa!

Un dolce strano e buonissimo, tipico delle zone etrusche: Viterbo e la Tuscia, l’Umbria, la Toscana. I maccheroni con le noci si trovano però anche in territori non di ascendenza etrusca ma romana, come la provincia di Macerata, e addirittura in Romania, l’antica Dacia colonizzata dalla Roma imperiale. Segno che i maccheroni dolci furono un lascito etrusco ai Romani, che li fecero propri e li esportarono in terre anche molto lontane. Certamente la loro ricetta deve essere stata molto diversa, e sicuramente non conteneva cioccolato!

Io vi ripropongo il procedimento e le dosi della nonna, quelli che seguo anch’io.

E quando oggi tolgo la pasta al dente, come piace a me, mi vengono sempre in mente gli occhi vispi di mio nonno che, sorridendo sdentato, raccomanda alla moglie: “Scotta, mi raccomando!”.

750 g di noci (sgusciate)
370 g di zucchero
150 g di cioccolato fondente a “quadrotti”
1 cucchiaio e mezzo (raso) di cannella
250 g di pasta fresca all’uovo (fettuccine o reginelle)

la foto è tratta dal sito www.prolocotuscania.it

Anonimo

Scritto da:

Donatella Agostini

Imparare cose nuove è il mio filo conduttore, darmi sempre nuovi obiettivi la mia caratteristica fondamentale. Valorizzare la terra in cui vivo è il mio progetto attuale.