L’arte della ceramica ha una tradizione secolare nella Tuscia: da secoli, da millenni, tutti i popoli che hanno abitato nella nostra bella terra hanno voluto esprimere la propria creatività attraverso questa sublime via di espressione.

Probabilmente furono gli Etruschi i primi a realizzare oggetti in ceramica; di certo oggi nei musei locali non mancano vasi, piatti, utensili e accessori finemente decorati a mano.
In realtà però è alla Grecia che dobbiamo di più: infatti la maggior parte degli oggetti rinvenuti nelle necropoli etrusche proviene dall’ antica Ellade e sono una preziosa testimonianza dei frequenti scambi commerciali che avvenivano tra i due popoli.

Gli Etruschi si ispirarono molto all’arte greca per la realizzazione delle loro opere, ma è con gli oggetti in terracotta che si crearono la fama di cui godono ancora oggi, vale a dire quella di professionisti nell’arte funeraria. Inutile dire quanto il nostro territorio sia disseminato di sarcofagi, maschere e vasi abilmente lavorati.

Inizialmente l’arte etrusca era piuttosto rozza, non venivano cioè utilizzati materiali prestigiosi e anche le decorazioni erano molto basilari. Tuttavia, quando alcuni vasai greci aprirono le proprie botteghe in Etruria, colori squillanti e macchinari moderni irruppero nella vita quotidiana dei nostri antenati, dando avvio dunque alla lavorazione della ceramica.
L’oggetto più emblematico di questa fase è il bucchero, una ceramica a base di argille molto raffinate e dal colore nero estremamente lucido.

La tradizione di questa nobile arte è oggi viva più che mai a Viterbo e provincia: innumerevoli sono le botteghe di artigiani locali, che ogni giorno con passione e dedizione producono oggetti di infinita bellezza. È proprio questa meraviglia che conferisce una magia unica alle passeggiate nelle vie di San Pellegrino e dei piccoli borghi della Tuscia.  

La foto è tratta dal sito www.ontuscia.it

Anonimo

Scritto da:

Carolina Trenta

Un po' romantica un po' nerd, appassionata lettrice e cultrice di storie, raramente a mio agio nella folla; amo il mare fuori stagione, il legno del violino, l'aroma del cappuccino, le matite che scorrono sulla carta, i cuscinetti sotto le zampe dei gatti. Quando tanti pensieri si accavallano nella mia mente li metto nero su bianco e ogni tanto ne esce fuori qualcosa di buono, ma senza troppe pretese.
Mi sono laureata in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi della Tuscia e per il mio futuro spero di lavorare in una di quelle biblioteche giganti che si vedono nei film :)