Niente, direte voi. Gli Etruschi, vissuti tra il IX e il I secolo a.C. e stanziati tra Pianura Padana e Italia Centromeridionale, influenzano fortemente la nascente cultura romana e possono definirsi i progenitori del popolo della Tuscia; di epoca molto più tarda gli Incas, che vivono tra il Duecento e il Cinquecento tra gli attuali Ecuador, Cile, Argentina e Perù. Non potremmo immaginare popoli più diversi. Eppure…

Eppure ad esempio sono accomunati da un destino avverso, che li vede soccombere entrambi sotto i colpi di una feroce conquista: gli Etruschi sconfitti e assorbiti dai Romani, gli Incas sterminati e vinti dagli Spagnoli. Esistono però degli elementi che li accomunano ulteriormente, e che non fanno altro che accrescere l’indubbio alone di mistero e di suggestione che li circonda.

Intanto, Etruschi ed Incas avevano una vera e propria ossessione per il mondo sotterraneo, dove vivevano le loro rispettive divinità infere. Una leggenda narra che, per sfuggire all’ormai inevitabile conquista romana, gli Etruschi scegliessero di inabissarsi nelle profondità della terra attraverso l’isola Bisentina sul lago di Bolsena, ritenuto sacro, dove si celava uno dei punti d’accesso al mondo sotterraneo. Questo spiegherebbe perché non ci siano stati tramandati documenti diretti sulla loro cultura, e tutto ciò che di loro si conosce ci sia pervenuto solo attraverso autori romani: sarebbero stati loro stessi a distruggere volontariamente ogni segno della loro civiltà. Secondo un’altra suggestiva leggenda anche gli Incas, che avevano un sistema di valori incredibilmente simile a quello etrusco, scomparvero dalla faccia della terra inabissandosi nelle profondità del sottosuolo.

Ma la leggenda più famosa e suggestiva, che spiegherebbe il motivo di tante similitudini tra due popoli lontanissimi per spazio e per tempo, sarebbe quella di Atlantide. Sia gli enigmatici Etruschi che i misteriosi Incas sarebbero i depositari di una conoscenza remotissima, risalente agli antichi sacerdoti di Atlantide, che fuggendo dalla loro terra distrutta da un immane cataclisma, si sarebbero sparsi sull’intero globo e avrebbero fondato le maggiori civiltà.

Certo, sono soltanto leggende. Ma i miti, i misteri e le leggende hanno rappresentato per secoli l’unica forma di conoscenza di cui si disponeva. E se è vero che il tempo frantuma e poi disperde la verità in minuti frammenti, creando la leggenda, chi può escludere che tra quei minuti frammenti si possa celare ancora qualche pezzettino di realtà?

Anonimo

Scritto da:

Donatella Agostini

Imparare cose nuove è il mio filo conduttore, darmi sempre nuovi obiettivi la mia caratteristica fondamentale. Valorizzare la terra in cui vivo è il mio progetto attuale.