Vi è mai capitato di mangiare una cosa che per voi ha un nome e per il resto dei commensali ne ha un altro?

Allora vi spiego meglio: mi siedo attorno ad una bella tavola imbandita e gli occhi, più che il naso, sono attratti da un piatto molto grande su cui sono disposte in bella mostra delle “pizzette arrotolate”, mi si apre subito un cassettino della memoria, quello da cui, nella mia mente di eterna bambina, di solito esce un bell’omino paffuto con bavaglino al collo e posate brandite a mo’ di spada, e subito grido: “FRITTELLONI”.


Un silenzio, non tombale, sono ad un banchetto via, mica al cimitero, cala attorno a me e una bella signora mi guarda divertita e mi dice: “LE FRICCIOLOSE”. Salta in piedi un uomo e con aria scanzonata mi dice:”LE FREGNACCE”.

Allora ricapitoliamo: i “frittelloni”, le “fricciolose”, le “fregnacce” le “bertolacce” e poi…

Forza amici miei ditemi in quanti altri nomi chiamate quelle belle frittelle fatte con un impasto di farina, acqua, sale che dopo un breve passaggio in padella vengono arrotolate o con il pecorino o con lo zucchero.

Foto presa dal sito: www.inagrofalisco.it

Anonimo

Scritto da:

Nadia Proietti

Salve, il mio professore di storia ripeteva sempre che lo storico studia i documenti, senza interpretare
e senza romanzare, ecco come mi comporto io: prendo i fatti storici, spesso dai documenti, aggiungo
dei personaggi, una storia verosimile e voilà ecco come nasce ogni mio racconto.
Chi sono? Mi chiamo Nadia sono laureata con lode in Filologia Moderna, ho all'attivo un Master in materie letterarie, un Corso di Alta Formazione in Storytelling, docente di lettere precario. Oltre ai titoli sono madre di due figli, appassionata di storia moderna in particolare in storia dell'Europa
dell'Est, pessima casalinga, ma buona padrona di casa.