Oggi vi voglio parlare di un piatto veramente molto saporito, non è un piatto elaborato né una ricetta da gran ristorante, ma vi assicuro che se lo preparerete per i vostri cari rimarranno deliziati, si leccheranno i baffi!

Questo piatto della tradizione contadina è noto con il nome di “Acqua cotta”, almeno nelle zone della maremma laziale, ad Orte e nei paesi vicini viene chiamato “Pane mollo”. Se conoscete altri nomi fatevi sotto, non siate timidi, siamo qui per imparare.

Veniva preparato con le verdure di stagione e con il pane indurito, poi per dare un tocco d’artista ci si rompevano dentro due o tre uova, tanto per riempire meglio la pancia.
Parlo al passato, ma sono sicura che adesso proprio tu che stai leggendo, sì, sì proprio tu, tu che hai in mano il tuo telefonino o tu che sei comodamente seduto davanti al tuo PC fisso dirai, tra il sarcastico e il serioso: “Ma perché parla al passato? L’ho fatta ieri! oppure: Mia moglie la prepara sempre!”
Parlo al passato perché è un piatto povero che ha origini remote, una ricetta che serviva per sfamare le famiglie numerose di una volta, quelle composte da: madre, padre, sei o sette pargoli, nonni, zie maritate, zie “zitelle” o sedotte e abbandonate; per intenderci quelle belle famiglie che si vedono ancora nelle immagini di repertorio o nei film in bianco e nero.

Ora vi scrivo una delle ricette, ma ogni famiglia ha la sua:

Acqua
1 Kg di cicoria
4 patate
8 fette di pane (da mettere sotto o usare come crostino)
2 spicchi d’aglio
2 cipolle
400 gr. di pomodori
6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
3 rametti di mentuccia
uova
sale

Fatela cuocere in un bel tegame di coccio e il gioco è fatto!

P.S Vi svelo un segreto: io non peso nulla, butto tutto “Ad occhio”, anche le verdure cambiano sempre, se mi avanzano gli spinaci “cadono” in pentola loro, se ho la cicoria “cade in pentola lei”…ci siamo capite donne!

Anonimo

Scritto da:

Nadia Proietti

Salve, il mio professore di storia ripeteva sempre che lo storico studia i documenti, senza interpretare
e senza romanzare, ecco come mi comporto io: prendo i fatti storici, spesso dai documenti, aggiungo
dei personaggi, una storia verosimile e voilà ecco come nasce ogni mio racconto.
Chi sono? Mi chiamo Nadia sono laureata con lode in Filologia Moderna, ho all'attivo un Master in materie letterarie, un Corso di Alta Formazione in Storytelling, docente di lettere precario. Oltre ai titoli sono madre di due figli, appassionata di storia moderna in particolare in storia dell'Europa
dell'Est, pessima casalinga, ma buona padrona di casa.