Ci sono storie che sentiamo più vicine a noi, storie che fanno parte del nostro vivere quotidiano: oggi ve ne voglio raccontare una.

Nelle vicinanze della mia abitazione, a 22 Km da Viterbo, e a 9 Km da Orte, nella valle del Tevere, vi è un piccolo lago, il lago Vadimone, nominato addirittura da Plinio il Giovane che ne parla in questi termini:” Una ruota messa a giacere , con una circonferenza in tutto regolare […] di colore più pallido, più verde, più intenso del marino”, ed è proprio così! Dall’alto sembra un grande cerchio di colore verde chiaro incastonato in una natura prepotente, fatta di fitta vegetazione e di canne svettanti mosse dal vento. Se ci si arriva in una mattinata di novembre la fitta nebbia che sale dal vicino Tevere rende tutto il paesaggio quasi irreale, sospeso tra passato e presente.

Una grande battaglia dell’antichità venne lì combattuta: era il 309 a.C. e l’esercito romano fece valere la sua nascente forza contro gli Etruschi. La battaglia fu cruenta, lo spiegamento di forze fu eccezionale in entrambe le parti. Tra i Romani gli uomini della prima fila cadevano come mosche, quelli della seconda avanzavano a fatica; anche i cavalieri scesero dai loro destrieri e si gettarono sui nemici brandendo il gladio, passando a fatica sui corpi dei loro commilitoni e su quelli degli Etruschi, e la loro intraprendenza fu provvidenziale: gli Etruschi rimasero annichiliti da tanta prontezza.

Alcuni manipoli iniziarono allora ad indietreggiare, nella grande vallata tutto era ormai perso, quel giorno fu definitivamente spezzata la supremazia degli Etruschi sull’Etruria.
Le acque del piccolo lago e quelle del biondo Tevere si tinsero di rosso.

Data la natura vulcanica del lago si narra che nell’ ‘800 un gran frastuono si udì nella valle, che arrivò a turbare il sonno degli abitanti di Bassano in Teverina, in cima al colle. Tutti impauriti si rifugiarono allora nella chiesa pregando Dio e i Santi di salvarli da una catastrofe imminente; qualcuno più audace si affacciò allora dalle mura e guardò giù verso Tevere. Esso scorreva lento e placido, ma dal vecchio lago si udivano gravi rumori, come se tutti i diavoli dell’inferno si fossero messi a far festa, lo sventurato corse verso i suoi concittadini gridando che la fine era vicina.
Tanta acqua è passata da allora sotto i ponti, tanti cambiamenti ha subito la zona, ma per fortuna non c’è stato più nessun pericolo.

Un avvertimento però ve lo voglio dare, da persona al corrente dei fatti: non dite mai ad un abitante di Orte che il lago si trova nel territorio di Bassano in Teverina, ma fate attenzione non dite neanche ad un bassanese che esso si trova nel territorio ortano, se poi volete proprio essere cauti non dite ad entrambi che il piccolo lago dorme sonni profondi nel territorio di Vasanello, perché è pur vero che il lago dorme, ma scatena sempre aspre battaglie!

Anonimo

Scritto da:

Nadia Proietti

Salve, il mio professore di storia ripeteva sempre che lo storico studia i documenti, senza interpretare
e senza romanzare, ecco come mi comporto io: prendo i fatti storici, spesso dai documenti, aggiungo
dei personaggi, una storia verosimile e voilà ecco come nasce ogni mio racconto.
Chi sono? Mi chiamo Nadia sono laureata con lode in Filologia Moderna, ho all'attivo un Master in materie letterarie, un Corso di Alta Formazione in Storytelling, docente di lettere precario. Oltre ai titoli sono madre di due figli, appassionata di storia moderna in particolare in storia dell'Europa
dell'Est, pessima casalinga, ma buona padrona di casa.