Con questo meraviglioso scatto di Mirko Zuffi oggi chi scrive vuole celebrare un angolo di casa sua: Villa Lante.
Noi bagnaioli cresciamo tra questi prati e queste fontane, abbiamo la fortuna di vivere l’eleganza del parco ogni giorno e per questo essa diventa quotidianità – quasi banalità – tanto che alla fine nemmeno ce ne accorgiamo più. Nell’intento di far riscoprire anche ai padroni di casa qualcosa di interessante oggi voglio raccontarvi la storia di una delle fontane più rappresentative della Villa, quella dei Quattro Mori.
Iniziamo col dire che non si chiama fontana dei Mori perché i quattro atletici ragazzi scolpiti rappresentano degli Arabi; semplicemente li chiamiamo mori poiché il peperino, la pietra di casa nostra, è diventato scuro con il passare del tempo e l’azione dell’acqua.

I quattro atleti che sostengono le pere ed i monti sui quali spicca la stella non nascono insieme alla fontana: furono aggiunti nel 1597 in occasione della visita di Papa Clemente VIII; Villa Lante a quell’epoca era infatti proprietà del Cardinale Alessandro Peretti Montalto che pensò bene di glorificare la sua casata inserendo un simbolo proprio sulla fontana idealmente più significativa (per via del suo posizionamento alla fine della passeggiata dalla Fontana del Diluvio a scendere) della zona residenziale che oggi chiamiamo Quadrato.

È molto importante sapere però che l’aggiunta dei quattro Mori e dei simboli della casata Montalto ha totalmente svuotato il significato originale che si voleva dare alla struttura, legato alla prima Chiesa Cristiana: il filosofo Michel de Montaigne non vide i Mori ad esempio nella sua visita datata 1582; egli ci descrive una piramide alta al centro dei quattro laghetti che sprizza acqua in varie direzioni; in ognuno dei quattro piccoli specchi d’acqua poi (come ancora oggi) barchette con sopra archibugieri i quali tirano a loro volta acqua balestrando la piramide. Non è difficile intendere a cosa si riferissero le immagini scolpite se pensiamo all’epoca in cui Villa Lante fu costruita: gli archibugieri rappresentano gli attacchi della dottrina protestante alla Chiesa di Roma ma anche quelli dei Turchi infedeli che erano da poco stati sconfitti nella Battaglia di Lepanto dalla Serenissima Repubblica di Venezia nella quale militavano alcuni membri della famiglia Gambara, altra casata che tanto influì sulla Villa. La piramide invece simboleggiava ovviamente la Chesa Cattolica che si ergeva imponente al centro di ogni cosa.

A rendere spettacolare la Fontana dei Mori sono anche le siepi di bosso curate per creare un mini labirinto; sapevate che essa vuole essere, in dimensioni maggiori, una rappresentazione del simbolo della graticola di San Lorenzo, (agiografia vuole infatti che San Lorenzo fu martirizzato venendo arso vivo su una graticola) simbolo particolarmente caro al Cardinale Gambara? se aguzzate la vista troverete la graticola anche sulla Palazzina che porta il suo nome!