Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima.

Specchiamoci insieme allora in un’arte sfregiata, dimenticata, nascosta agli occhi, ai margini del centro storico di Viterbo. Con il coraggio di chi prende atto senza giustificazioni delle proprie mancanze. Affreschi di una bellezza delicata, commovente, che rimangono disperatamente aggrappati alle mura superstiti di quella che una volta era una maestosa chiesa eretta cinquecento anni fa: Santa Maria delle Fortezze.

Nel 1944 i feroci bombardamenti su Viterbo la distrussero quasi completamente. Pochissimo è stato fatto da allora per cercare di preservare quello che resta dal vento, dal gelo e dall’umidità. Dai veleni che impestano l’aria e che corrodono, in ugual misura, gli antichi colori e i nostri polmoni.

I più recenti lavori hanno reso l’area antistante un ambizioso teatro all’aperto. Che ospita raramente spettacoli. Nulla è stato fatto per impedire che graffitari incoscienti sfregiassero ulteriormente questo tesoro di cui siamo tranquillamente inconsapevoli. E per evitare che quelle antiche mura diventino spesso d’inverno riparo di fortuna per homeless, che accendono fuochi per scaldarsi e anneriscono le volte con il fumo.

Usiamo allora questi affreschi, che ci chiedono attenzione ed aiuto, per guardarci dentro. Quest’arte abbandonata condivide il destino degli innumerevoli tesori che costellano il territorio italiano, vittime di trascuratezza e di incuria. Arte che mette a nudo l’anima, l’egoismo e la noncuranza che in essa troppo spesso si celano. Dimostriamoci, noi italiani tutti, meritevoli della fortuna che la storia ci ha lasciato. E se è vero che salvare una vita equivale a salvare il mondo intero, è vero anche che salvare l’arte significa affermare che la nostra umanità c’è ancora, forte e viva, e non sta agonizzando.

Come gli affreschi di Santa Maria delle Fortezze.

Foto tratta dal sito www.lacitta.eu

Anonimo

Scritto da:

Donatella Agostini

Imparare cose nuove è il mio filo conduttore, darmi sempre nuovi obiettivi la mia caratteristica fondamentale. Valorizzare la terra in cui vivo è il mio progetto attuale.