Facciamo un viaggio? Vi va?

Ogni viaggio inizia con un passo, oggi questo passo lo voglio fare insieme a voi.
Non sarà un viaggio a piedi, né con la macchina, o meglio con l’automobile – poi capirete- né con il torpedone, e men che mai con l’aereoplano.
No, oggi viaggeremo con il treno.
Dove andremo? Andremo a ROMA.
“Come! Direte voi. Questa pagina deve parlare di Viterbo e provincia, e tu ci vuoi portare addirittura nella città eterna!”
Vi farò vedere le nostre campagne, il Tevere, gli alberi in fiore, le collinette e tanto altro.
Salite con me sul treno, andiamo si parte.

È un vecchio treno a vapore, dalla locomotiva esce un pennacchio di fumo bianco che si alza e si disperde nell’aria limpida.
Se guardi fuori dal finestrino – però non ti avvicinare troppo alle polverose tendine rosse – puoi vedere, come se fosse un film proiettato su uno schermo, le immagini rincorrersi. Gli alberi, le case, le vecchie stalle corrono veloci, o meglio sei tu che corri, loro ti guardano passare.
Il nostro treno si fermerà sette volte, vedremo Montefiascone, Grotte Santo Stefano, Spicciano, San Nicola, Sipicciano, Attigliano, Bomarzo, poi ci fermeremo ad Orte.
Vi siete annoiati?
È un viaggio un po’ lunghetto, ma sappiate che ho saputo da un omino, mio amico, che viene dal futuro, che nel 2020 sarà uguale!
Partiamo poi da Orte, direzione Roma.
“Cosa?”
“Ci siete già stati ed è stato estenuante?”
“Va bene, per questa volta vi risparmio il lungo viaggio, ma alla prima occasione, prendete il trenino, non per andare al lavoro, se potete, ma per guardare, col naso schiacciato al finestrino, come fanno i bambini, il paesaggio, come facevano i nostri nonni”
A proposito di nonni, sapete, i miei con il treno andarono in viaggio di nozze, fecero proprio quel viaggio, a distanza di anni ancora mia nonna sosteneva che le piante e le case correvano!

Foto gentilmente offerte da Franco Scipioni

Anonimo

Scritto da:

Nadia Proietti

Salve, il mio professore di storia ripeteva sempre che lo storico studia i documenti, senza interpretare
e senza romanzare, ecco come mi comporto io: prendo i fatti storici, spesso dai documenti, aggiungo
dei personaggi, una storia verosimile e voilà ecco come nasce ogni mio racconto.
Chi sono? Mi chiamo Nadia sono laureata con lode in Filologia Moderna, ho all'attivo un Master in materie letterarie, un Corso di Alta Formazione in Storytelling, docente di lettere precario. Oltre ai titoli sono madre di due figli, appassionata di storia moderna in particolare in storia dell'Europa
dell'Est, pessima casalinga, ma buona padrona di casa.